Forse, paradossalmente, rispetto a tanti altri aspetti pratici inerenti l'attivazione, l'organizzazione e lo svolgimento del corso di teatro “Nelle scarpe dell’altro”, inserito nel progetto contro bullismo e cyberbullismo “Ognuno al suo posto", la parte più difficile è stata trovare un titolo. Mille messaggi su whatsapp tra referente ed uno degli esperti del progetto…si è partiti da “Mettersi nei panni dell’altro”, no troppo lungo, no mettersi nei panni dell’altro si dice sempre ed è banale. Si è passati poi a dover scegliere tra più opzioni “Al tuo posto”, “Al posto di chi”, “Nelle tue scarpe”, “Nelle scarpe dell’altro sulla stessa strada”, “Dalla stessa parte”...per arrivare infine e finalmente ad un titolo che soddisfacesse entrambi, “Nelle scarpe dell’altro”. Sullo sfondo e come fonte di ispirazione sin dall’inizio la canzone di De Gregori “Sempre per sempre”, con la quale il momento di restituzione finale si è concluso e che parla appunto di scarpe e di strade, ma il cui tema vero è l'amore per una donna. Noi abbiamo fatto nostre parole e musica di questa canzone ed esteso quell’amore a tutti gli alunni del corso.
Ancora molto “piccoli” - provenienti tutti da classi prime fatta eccezione di una ragazza di una seconda - e vivaci, a volte incontenibili, solari e pieni di entusiasmo hanno veramente dato, con piacere e divertendosi, il meglio di se stessi. Seguendo consigli ed istruzioni degli esperti - appassionati del loro lavoro, intuitivi, creativi, empatici, assertivi, determinati - tutti i ragazzi che hanno aderito al corso hanno attraversato con attenzione ed estrema partecipazione ogni tappa di questo emozionante percorso.
Affiancati e guidati in modo egregio dai due esperti, si sono immedesimati nei diversi ruoli che caratterizzano le dinamiche di bullismo e cyberbullismo, sono entrati nei personaggi e hanno provato le emozioni che di volta in volta veniva chiesto loro di "rappresentare". Con uno sguardo, una postura del corpo, una giravolta o una verticale, un’espressione triste e pensosa, una parola giusta o sbagliata, mancata, dimenticata. Oppure con il silenzio.
In un tempo concentratissimo - la restituzione finale che ha avuto luogo il 16 maggio è durata appena mezz’ora - hanno veramente detto molto, se non tutto, in merito a questi fenomeni che sono al tempo stesso, lo sappiamo, causa e insieme conseguenza di tanto disagio. Ancora dunque un altro grande e caloroso plauso a questi ragazzi pieni di talenti, non solo teatrali ma anche relazionali, che gli hanno permesso di indossare “le scarpe dell’ altro”, anche quando il numero non era il loro…